Birra di Fiemme, un Agri-Birrificio, che condensa in sé un’azienda agricola, una produzione, un agriturismo, un negozio e una famiglia. È l’acqua pura di una delle più suggestive e amene vallate del Trentino, il segreto di questa birra unica? La tradizione di produrre birra artigianalmente è ripresa in valle nel 1999 grazie a Stefano Gilmozzi. Il suo desiderio di rinnovare una tradizione che rischiava di andare perduta, ha riportato in vita una delle bevande più amate, la birra.
Materie prime, ottima acqua e lavorazioni antiche sono alla base di questa alchimia che ha funzionato perfettamente. Inizi nei locali della pizzeria, poi il gran passo, trasferirsi con tutta la famiglia a Daiano in un’ala della colonia pavese. Problemi agli esordi, complicati dal gran freddo, e dalle attrezzature non professionali. Ma la famiglia ha continuato sino a raggiungere nuovi importanti traguardi. L’inserimento dei figli in azienda dopo aver completato gli studi, ha portato nuova vivacità al progetto.
Con l’inserimento del figlio maggiore Michele, la produzione è cresciuta di qualità, con l’introduzione di materie prime coltivate direttamente. La trasformazione in agri-birrificio era completata a questo punto, anche se manca ancora un piccolo passaggio, per avere il controllo completo. Birra di Fiemme coltiva il proprio luppolo il proprio orzo e un piccolo vigneto. Da quando conoscono ogni passaggio produttivo, si sentono maggiormente a casa, riprendono vigore dalle tradizioni delle generazioni precedenti.
Hanno costruito il loro impianto per il luppolo e ne coltivano 4 tipi. L’orzo lo coltivavano già da tempo, ma ora i tempi sono maturi per aggiungere alla strumentazione un maltatore, per poter produrre malto in proprio. Il vigneto coltivato manualmente, quando entrerà in produzione verrà utilizzato per una birra al mosto d’uva.
